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01 Maggio 2024 – Omelia di S. E. Mons. Pierantonio Pavanello
PELLEGRINAGGIO DIOCESANO 
per l'Apertura del mese mariano
Nella storia della Chiesa è costante in tempo di guerra l'invito dei Pastori al popolo cristiano ad affidare alla Vergine Maria la preghiera per la pace. 
Anche noi siamo convenuti qui nella casa di Maria all'inizio del mese di maggio, il mese mariano per eccellenza, per iniziare un tempo speciale di preghiera per ottenere il dono della pace in Ucraina, nella Palestina e in tutte quelle parti del mondo sconvolte da conflitti sanguinosi.
Le preghiere e le letture della messa «Maria Regina della Pace» 
che stiamo celebrando ci spiegano il legame profondo tra la Vergine Maria e il dono della pace.
È un legame che si fonda sulla cooperazione della Vergine alla riconciliazione, cioè alla «pace», tra Dio e gli uomini ristabilita da Cristo:
- nel mistero dell'incarnazione l'umile serva del Signore «accogliendo l'annunzio dell'angelo Gabriele, concepì nel grembo verginale Gesù Cristo nostro Signore (...) principe della pace» (Prefazio; cfr Vangelo Lc 1,26-38), il quale ci ridonò questo bene riconciliando «in sé la terra e il cielo» (Antifona alla Comunione); 

- nel mistero della passione: «Madre piena di fede stette intrepida presso la croce dove il Figlio, per la nostra salvezza, pacificò nel suo sangue il cielo e la terra» (Prefazio);

- nel mistero della Pentecoste: la Vergine, «discepola» della pace, rimanendo in preghiera con gli Apostoli, attende «lo Spirito di unità e di pace, di gioia e di amore» (cfr. Prefazio).
Comprendiamo dunque che in un tempo di guerra come quello che stiamo vivendo abbiamo bisogno di ricorrere a Lei, la Madre che ci conduce a Gesù il Principe della Pace. 
Come scrisse Papa Francesco nell'atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria il 25 marzo del 2022, atto che anche noi abbiamo fatto in questo santuario: «Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d'iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci.
È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l'umanità.
Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza».
La preghiera per la pace è un dono grande che come credenti possiamo offrire a tutti i nostri fratelli: la preghiera ci permette di tenere il nostro sguardo fisso sul disegno di salvezza di Dio che vuole riconciliare gli uomini con sé e tra di loro. 
Chi prega non si lascia vincere dall'abitudine alla guerra, chi prega tiene viva la speranza non solo di un cessate il fuoco ma anche di una pace giusta, fondata sul rispetto e sulla riconciliazione.
Non stanchiamoci allora di pregare per la pace e di invitare anche i nostri fratelli e sorelle a pregare: riuniamoci a pregare nelle nostre famiglie, nelle contrade presso le immagini mariane e anche nelle nostre chiese.
Affidiamo a Maria le nostre suppliche perché il Figlio suo, che è morto sulla croce per riconciliare l'umanità, tocchi il cuore di tutti gli uomini, in particolare di coloro che reggono le sorti dei popoli. 
Con la parole di papa Francesco anche noi diciamo a Maria:
«Tu sai come sciogliere i grovigli del nostro cuore e i nodi del nostro tempo.
A Cana di Galilea hai affrettato l'ora dell'intervento di Gesù dicendogli:

"Non hanno vino" (Gv 2,3).
Ripetilo ancora a Dio, o Madre,
perché oggi abbiamo esaurito il vino della speranza,
si è dileguata la gioia, si è annacquata la fraternità.
Abbiamo smarrito l'umanità, abbiamo sciupato la pace.
Siamo diventati capaci di ogni violenza e distruzione.
Abbiamo urgente bisogno del tuo intervento materno.
Accogli dunque, o Madre, questa nostra supplica.
Tu, stella del mare, non lasciarci naufragare nella tempesta della guerra.
Tu, arca della nuova alleanza, ispira progetti e vie di riconciliazione.
Tu, "terra del Cielo", riporta la concordia di Dio nel mondo.
Estingui l'odio, placa la vendetta, insegnaci il perdono.
Liberaci dalla guerra, preserva il mondo dalla minaccia nucleare.
Regina del Rosario, ridesta in noi il bisogno di pregare e di amare.
Regina della famiglia umana, mostra ai popoli la via della fraternità.
Regina della pace, ottieni al mondo la pace
».
09 Marzo 2024 – Solennità di S. FRANCESCA ROMANA
Solennità di S. FRANCESCA ROMANA
Santa Francesca, religiosa, che, sposata in giovane età e vissuta per quarant’anni nel matrimonio, 
fu moglie e madre di specchiata virtù, ammirevole per pietà, umiltà e pazienza.
In tempi di difficoltà, distribuì i suoi beni ai poveri, servì i malati e, alla morte del marito,
si ritirò tra le oblate che ella stessa aveva riunito a Roma sotto la regola di san Benedetto.
(Martirologio Romano)
Carissimo Padre Abate, carissimi fratelli, 
il Signore sorprende sempre e in questo sorprenderci, la gioia e lo stupore sono grandissimi.
Essendo in Quaresima, cerchiamo di curare e di osservare l'impegno importante di fare delle rinunce, nel cibo in particolare oltre che verso altre inclinazioni.
Ed ecco invece, che dall'Alto, del tutto inaspettato, arriva l'invito per un pranzo insieme, un tempo di convivialità, di condivisione fraterna che, tra l'altro cade proprio alla Vigilia della Domenica della Gioia - LAETARE.
Di questo, Francesca ed io (Benedetta), ringraziamo commosse e ringraziamo in modo vivissimo il Padre Abate Dom Christofer, il Padre Priore Dom Luca, Padre Roberto e la comunità tutta.
Questo evento è una graditissima sorpresa e dona tanta felicità.
Ma il pensiero più affettuoso e il grazie immenso vanno alla Santa nostra
Patrona, Santa Francesca Romana, di cui Daniela ha ricevuto il nome.

È grazie a questa Santa che siamo Oblate ed è grazie a Lei che siamo qui riuniti.

Conosciamo la sua vita, molto molto diversa dalla nostra in tutti gli aspetti, purtroppo per noi, ma l'amore per la Santa Regola del Padre Benedetto, l'amore per il fondatore San Bernardo Tolomei e l'amore e l'ammirazione profonda per tutto quanto ha fatto nella sua vita Santa Francesca Romana sono impressi nel nostro cuore.
Padre Abate e Fratelli tutti, avere questi momenti insieme è motivo di ricarica, di pienezza e di proficua vicinanza spirituale e concreta. 
Anche oggi, come altre importanti occasioni che abbiamo vissuto in questo refettorio, dopo essere stati in preghiera in Basilica, sono indelebili nel profondo del nostro cuore.
Dal Signore, dalla Santa Vergine e da Santa Francesca Romana giungano tanta forza per continuare il nostro cammino di Oblate, e ogni bene a voi, secondo i vostri desideri, carissimi fratelli monaci.
Le Oblate

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