A oggi sotto la guida del Padre Abate Christopher Zielinski sono presenti tra monaci e novizi 11 religiosi che sotto la Regola di San Benedetto scandiscono la propria giornata tra lavoro, preghiera e servizi vari al Santuario.
Secondo tale Regola il lavoro è un elemento essenziale della vita monastica e che in armonia con il tempo dedito all’ Opus Dei e alla Lectio Divina costituisce l’ossatura quotidiana del monaco e ne qualifica la sua identità.
La celebrazione dei divini Offici
durante le ore del giorno
- “Sette volte al giorno ti ho lodato”, dice il profeta.
- Questo sacro numero di sette sarà adempiuto da noi, se assolveremo i doveri del nostro servizio alle Lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e Compieta,
- perché proprio di queste ore diurne il profeta ha detto: “Sette volte al giorno ti ho lodato”.
- Infatti nelle Vigilie notturne lo stesso profeta dice: “Nel mezzo della notte mi alzavo per lodarti”.
- Dunque in queste ore innalziamo lodi al nostro Creatore “per le opere della sua giustizia” e cioè alle lodi, a Prima, a Terza, a Sesta, a Nona, a Vespro e a Compieta e di notte alziamoci per celebrare la sua grandezza.
Regola di S. Benedetto XVI, 1
Il lavoro quotidiano
- L’ozio è nemico dell’anima, perciò i monaci devono dedicarsi al lavoro in determinate ore e in altre, pure prestabilite, allo studio della parola di Dio.
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- Ma se le esigenze locali o la povertà richiedono che essi si occupino personalmente della raccolta dei prodotti agricoli, non se ne lamentino,
- perché i monaci sono veramente tali, quando vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli.
- Tutto però si svolga con discrezione, in considerazione dei più deboli.
Regola di S. Benedetto XLVIII, 1