“NOLI ME TANGERE”

A tutti coloro che hanno conosciuto l'Amore, 
perché ne conoscano il segreto

È Maria Maddalena ad inaugurare la nostra meditazione perché sarà proprio lei ad essere inviata a portare la notizia che sconvolgerà la storia umana: “Cristo è risorto”. 
Come Apostola apostolorum è lei che dovrà cercare i discepoli e senz’altro il primo è Pietro che negò la conoscenza di Gesù e l’amicizia e la relazione che aveva con Lui. Di fronte a Maria Maddalena, la peccatrice, l’adultera, e al suo impensabile messaggio che Cristo è Dio ed è risorto, la ragione dovrà fare due passi indietro e aprire il cuore che è la via privilegiata per capire la Risurrezione della carne secondo la fede.
Negli ultimi quarant’anni l’interesse per la figura di Maria Maddalena è andato aumentando sempre di più e mi trovo ogni anno, durante la Settimana Santa, a dedicarmi proprio alla sua figura così carica di mistero ma ricca al punto da donare un tassello molto importante per capire Gesù Cristo e la nostra vita in Lui. 
Oltre ai contributi degli studiosi del Nuovo Testamento e  ai Padri della Chiesa mi sono trovato a dover rivolgermi anche all’iconografia, alle narrazioni medievali, alla poesia e alle rappresentazioni teatrali del Rinascimento e, recentemente, ai testi gnostici ritrovati in Egitto presso Nag Hammadi. 
Inoltre ho trovato di notevole profitto la lettura sulle “Visioni della suora e mistica Santa Anna Katerina Emmerick” (1774-1824), che ricevette le stimmate all’età di trentotto anni e da allora, per i restanti dodici anni della sua vita, non toccò cibo eccetto la quotidiana Eucaristia e poca acqua. Leggendo gli scritti di Suor Emmerick mi sono sentito molto attratto dalla figura di Maria Maddalena. 

E così la nostra Apostola apostolorum, la Beata Peccatrix, la Dulcis Amica Dei, oltre ad immetterci in un cammino mistico-cristiano, con la sua vita ci offre una “ermeneutica dell’affettività” introducendo una correzione ai classici termini del cogito cartesiano: “Penso, dunque sono”, riformulandolo come “Amo, dunque sono”. In questo modo seguendo la nostra Maddalena abbiamo la riscoperta dell’intelletto d’amore.
Maria Maddalena è un simbolo così ricco che l’Occidente l’ha adottata per trovare tutte le speranze e contrastare ogni pregiudizio. Potere, politica, teologia, mistica e perfino la rivoluzione, tutto fa parte della sua mito-biografia e del suo destino. Attraverso uno studio, con aspetti ricercati scrupolosamente, sono nati degli inediti molto eloquenti soprattutto a riguardo del ruolo della donna non solo nella Chiesa ma anche nella società. 
Ella è un’icona di fede e di sessualità e nel seguirla, mentre va in cerca degli apostoli impauriti, inseguiamo l’emblema dell’amore spirituale che dovrà imparare ad accogliere e ad amare quell’ordine e quella supplica “al Giardiniere”, “all’Ortolano", al suo Maestro, al Cristo risorto: “Noli me tangere” mette fine ad una visione umana, troppo umana per aprire il cuore ad una esperienza amorosa che passa da un “ho bisogno di te”, per far parte di coloro che si sono lasciati amare da un amore senza perché, per diventare dei messaggeri che condividono il nuovo annuncio che “solo l’amore è credibile, l’amore ama senza perché e l’amore vince ogni morte”.
Noli me tangere”, che viene tradotto in “non toccarmi”, “non trattenermi”, “non distrarmi”, “non fermarmi” arriva al cuore di Maria Maddalena come un ordine ma anche come una supplica. Ordine e supplica sono la formula con cui il Cristo ferma la Maddalena e che rivelano una verità, un dolore, un desiderio, in una parola il “mistero dell’amore”. Nei Vangeli, il rapporto tra Gesù e Maria Maddalena si è trasformato in un’idea di amore, un discorso affettuoso che si è evoluto ma senza mai perdere il senso profondo della missione e dei ruoli che riguardano il significato e il perché della vita di Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio dell’Uomo, e quello di Maria Maddalena tanto perdonata perché ha tanto amato.  
Nel Vangelo di Giovanni, Gesù risorto “ordina e supplica” una rispettosa distanza. È un’intimazione curiosa  e perfino paradossale, dal momento che il Cristianesimo è la religione eucaristica del Corpo e del Sangue di Cristo e nel Giovedì Santo è Gesù Cristo che “ordina e supplica” di mangiare il Suo Corpo e bere il Suo Sangue e così fare “in memoria di Lui”. 
Qui non si tratta di un discorso che riguarda il tabù dell’intoccabilità nella struttura costitutiva della sacralità; Gesù con la sua Risurrezione non è diventato un intoccabile o un pària indù anzi, come ho già detto, il Corpo stesso di Dio è dato da mangiare e da bere e semmai è nata una nuova coscienza a riguardo della relazionalità, dello stare insieme, della comunione e, come vedremo, della libertà. Le due espressioni: “Hoc est corpus meum” e “Noli me tangere” non sono contraddittorie ma consequenziali e complementari e qui sta il segreto di coloro che amano!
L’amore è percepito come l’esperienza universale per eccellenza. 
Il famoso ballerino Rudol’f Nureev (1938-1993) scrisse nel suo diario:

“Oggi sto incominciando a morire perché non sono più amato”.
Sì, purtroppo molti muoiono anche molto prima della morte biologica perché non sono amati. L’amore è il fondamento, si può definire l’humus della vita stessa e conosce la libertà perché ha vissuto il distacco da ogni attaccamento.
L’amore, pur declinandosi in modi diversi nella vita di Maria Maddalena, rivela alcune sue caratteristiche, per così dire costitutive: l’esperienza del desiderio, dell’innamoramento e delle passioni, la sua forza dirompente, totalizzante, irrazionale. 
Infatti lo studio iconografico rivela come l’amore porta in sé semi di follia, di ambiguità ma anche il dono della conoscenza e della presenza di Dio. Non afferrando e toccando questo Corpo si tocca la sua eternità. Cristo si sottrae espressamente al contatto del proprio Corpo risuscitato mentre in nessun altro momento Gesù ha vietato o rifiutato di essere toccato. 

Al mattino di Pasqua, Egli trattiene o previene il gesto di Maria Maddalena perché deve partire, non ha ancora raggiunto il Padre e deve partire per tornare a Lui. La sua missione si deve concludere nell’essere libero per l'Altro. “Noli me tangere” nel tempo si è trasformato in un’iscrizione, in un titolo di genere mistico. Il distogliersi e l’attrazione, la violenza e il desiderio sono le diverse rappresentazioni della scena evangelica che vede nella coppia mistica di Gesù e della Maddalena il segreto profondo, non solo teologico della loro tangenza senza contatto, della loro prossimità che non conosce promiscuità, ma che diventa un gesto cristologico di altissima verità che riesce a rendere intensa la presenza di un’assenza, in quanto assenza che noi riconosciamo nel mistero dei Sacramenti come misteri di Cristo.
La presenza sacramentale come la presenza di Cristo risorto è l’amore che rifiuta ogni presa, ogni adesione, ogni coinvolgimento che permetterebbero al mistero di identificarsi, fissarsi, immobilizzarsi diventando proprietà di qualcuno. Come si legge e si comprende nella terza edizione del Messale Romano, rivolto non solo ai presbiteri ma a tutti coloro fanno parte del popolo di Dio nella Chiesa Cattolica Romana, i misteri di Cristo sono un invito a ricercare quella conoscenza che si ottiene attraverso la via di un’autentica esperienza di amore.
La Risurrezione di Gesù Cristo è un evento che si può esprimere così: “Non tenermi, toccarmi con un tocco vero”. “Contemplando con uno sguardo attento e accogliente” senza voler appropriarsi o identificarsi, ma ad imitazione di Giovanni, il discepolo prediletto, che “stava appoggiato” al petto di Gesù durante l’Ultima Cena, insieme a Maria Maddalena hanno imparato ad accogliere in spirito e verità l’invito di Gesù Cristo “perseverate nell’amore mio” (Gv 15,9).

Maria Maddalena, Apostola apostolorum, 
è davvero beata e merita un ricordo amorevole e anche rispettoso perché di lei si può dire non solo che ha tanto amato, che ha consumato la propria vita a dispensare generosamente questo sentimento, ma soprattutto perché si è convertita e al momento di abbandonare la vita del mondo ella si è lasciata alle spalle una scia d’amore,
come il suo Amato Gesù, per sempre.
La Risurrezione è la vera liberazione, lo scioglimento da qualsiasi legame che ha tentato di trattenere Gesù, perché Lui, “Via, Verità e Vita” sta dicendo semplicemente: 
“Vado via, vado dal Padre mio”. “Fede, Speranza e Amore, ma più grande è l’Amore”.

«Il mondo spirituale, invisibile, 
non sta in qualche luogo remoto ma ci circonda;
e noi, come sepolti al fondo dell'oceano di luce ne siamo sommersi,
eppure la scarsa assuefazione,
l'immaturità dell'occhio spirituale,
ci impediscono di scorgere,
perfino di sospettare la presenza di questo regno di luce

e solo col cuore intuiamo,
seppure indistintamente,
il fascio delle correnti spirituali attorno a noi»
(Pavel A. Florenskij)